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Storia degli arrosticini, piatto tipico della tradizione culinaria abruzzese

Dove nascono gli arrosticini e come vengono prodotti? Scopri le origini di uno dei piatti simbolo della tradizione pastorizia abruzzese.
Arrosticini Storia

Gli arrosticini sono un simbolo della cucina abruzzese, un piatto unico nel suo genere che incarna la tradizione e la storia della regione. Conosciuti e amati non solo in Italia ma anche oltre i confini nazionali, questi piccoli spiedini di carne sono strettamente legati alla cultura pastorale abruzzese. Da sempre presenti nei ristoranti locali e protagonisti di sagre e feste di paese, gli arrosticini rappresentano un’esperienza culinaria che unisce semplicità e sapore. Mangiarli con le mani, ancora oggi, aggiunge un tocco conviviale e autentico a ogni occasione.

Le origini dell’arrosticino d’Abruzzo

Gli arrosticini affondano le loro radici nella tradizione pastorale abruzzese, strettamente legata alla transumanza e alla vita semplice delle montagne. La loro origine risale a un tempo in cui i pastori, durante i lunghi mesi trascorsi nei pascoli, dovevano preparare pasti rapidi e nutrienti. I pastori, infatti, utilizzavano la carne delle pecore non più produttive o degli agnelli castrati, tagliandola in piccoli pezzi alternati tra magro e grasso. Questi venivano infilzati su spiedi di legno molto appuntiti, spesso ricavati da piante acquatiche raccolte lungo i corsi d’acqua. Con i materiali a disposizione, allestivano delle braci e arrostivano la carne, dando vita a un pasto semplice ma gustoso che incarnava la loro creatività e adattabilità.

Chi ha inventato gli arrosticini?

La paternità degli arrosticini è oggetto di dibattito: alcune fonti li collocano nella zona del Voltigno, in provincia di Pescara, tra Villa Celiera e Civitella Casanova, mentre altre attribuiscono la loro nascita alla valle del Vomano, nel Teramano. Qualunque sia l’origine precisa, è certo che questo piatto ha conquistato l’intera regione e oggi rappresenta un simbolo della cultura abruzzese.

Nel tempo, gli arrosticini sono passati da cibo umile dei pastori a specialità apprezzata a livello internazionale, mantenendo il loro legame con la tradizione e la convivialità. Ancora oggi, prepararli e gustarli intorno a una brace richiama le antiche usanze, celebrando la semplicità e il sapore autentico dell’Abruzzo.

La preparazione degli arrosticini di pecora

Gli arrosticini abruzzesi, ancora oggi, rispettano una tradizione che unisce semplicità e maestria. Preparati rigorosamente con carne ovina, solitamente di pecora o castrato, si distinguono per il perfetto equilibrio tra pezzi magri e grassi, infilzati su spiedini di legno. Questo bilanciamento è fondamentale per garantire morbidezza e sapore durante la cottura.

Come vengono tagliati gli arrosticini?

Esistono due metodi principali per realizzarli: la produzione manuale e quella industriale. Gli arrosticini artigianali, considerati i più pregiati, vengono creati a mano con pezzi di carne tagliati al coltello, di dimensioni irregolari, alternati a strisce di grasso per esaltarne il gusto. La versione industriale, invece, utilizza macchinari per ottenere cubetti perfettamente uniformi, offrendo una soluzione più pratica e veloce ma spesso meno ricca di sapore.

Innovazioni recenti hanno portato alla creazione di varianti come gli arrosticini di fegato con alloro o cipolla, o arricchiti con aromi come tartufo e peperoncino, offrendo interpretazioni moderne di una ricetta senza tempo. Tuttavia, l’essenza degli arrosticini resta invariata: carne di qualità, lavorazione curata e un profondo rispetto per la tradizione.

Come cuocere al meglio gli arrosticini

La cottura degli arrosticini è un’arte che richiede attenzione e gli strumenti giusti per esaltare il sapore unico di questo piatto. L’accessorio indispensabile è la fornacella, chiamata in dialetto abruzzese furnacell’. Si tratta di una griglia allungata, simile a un canale di grondaia, progettata per lasciare la carne direttamente a contatto con la brace mentre il manico degli spiedini resta all’esterno.

La brace deve essere uniforme e a bassa intensità, preparata con carbonella o legna selezionata per garantire una combustione costante. Gli arrosticini vanno posizionati sulla fornacella e girati poche volte durante la cottura, evitando movimenti eccessivi che potrebbero compromettere la morbidezza della carne. Il momento cruciale arriva verso la fine: una spolverata di sale grosso esalta il gusto senza indurire la carne.

Il segreto di una cottura perfetta sta nel bilanciamento tra il calore e il tempo: gli arrosticini devono risultare dorati all’esterno, mantenendo all’interno una consistenza succosa e tenera. Sebbene sia possibile cuocerli su altre griglie, la fornacella è insostituibile per conservare il sapore autentico e affumicato che rende gli arrosticini unici nel loro genere.

Dove mangiare i veri arrosticini

Il modo migliore per gustare gli arrosticini è immergersi nell’atmosfera conviviale dell’Abruzzo, magari durante una sagra di paese o in uno dei tanti ristoranti locali che li servono appena cotti sulla fornacella. Tuttavia, non è necessario viaggiare fino al cuore dell’Abruzzo per assaporare questa prelibatezza.

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